Lunedì primo aprile mi sono recato
alla fiera di primavera di Campodarsego in provincia di Padova. Per
fare un giro piacevole tra il mercato straordinariamente allestito
per la giornata e curiosare alla “fiera degli uccelli”.
Sicuramente l'evento organizzato dal
comune e dalla Pro-loco ha avuto un ottimo successo. Le bancarelle
che si snodavano attraverso tutte le vie del centro offrivano ogni
sorta di prodotto: tendaggi, giardinaggio, vestiti, bigiotteria e
ogni varietà di oggetto, il tutto condito dai banchi con i prodotti
alimentari locali e per il pranzo erano presenti molti operatori
della ristorazione “mobile”.
Davvero non male per assaporare la vita
locale nella sua ricca varietà!
Ahimè però non esiste rosa senza
spine.
Poco prima di pranzo mi sono recato
alla parte che più mi interessava, la fiera degli uccelli. Costo
d'entrata nella zona delimitata 3,0 €, più che onesto devo
ammettere. All'interno si trovavano varie bancarelle con prodotti
alimentari per animali, piante anche esotiche, abbigliamento ed
oggettistica da caccia, giardinaggio e in fine un corridoio di
venditori di volatili di quasi ogni specie.
Fin dall'ingresso nel settore ho però
avuto una triste sorpresa, a mio giudizio e non solo, visto che ero
accompagnato da un dottore in scienze naturali, la maggior parte
degli animali era tenuto in condizioni al limite dell'idoneo per la
specie in questione e ancor più alcuni esemplari rari e particolari
presentavano delle patologie.
Alcune gabbie erano in netto
sovraffollamento di volatili tanto che in alcuni casi era evidente
una reciproca aggressività che porta gli esemplari ad attaccarsi e
competere per il cibo fornito dagli “allevatori”. I contenitori
del cibo in alcuni casi erano ricavati da scatolette di tonno o di
cibo per animali e l'acqua contenuta era putrida.
Esemplari particolari come un cacatua
bianco dal ciuffo giallo che richiedono l'anello e la marchiatura di
riconoscimento per l'iscrizione a un registro per animali a rischio
(come può essere il CITES) e dal valore commerciale attorno i 1500€,
mostrano patologie di stress e maltrattamento da parte
dell'allevatore che però espone in bella vista la creatura e alle
nostre preoccupate domande ci rassicura che il pappagallo sta
“giocando” (vedasi video) con le sbarre e le piume mancanti sono
frutto della muta. Facendo poi una visita dell'esposizione degli
altri uccelli in vendita da questo allevatore abbiamo notato che ci
seguiva da vicino e tentava di ascoltare i nostri commenti.
Non contenti siamo andati oltre facendo
il giro completo, che comunque ha mostrato come vi siano anche
allevatori che abbiano organizzato in modo ottimale l'esposizione e
che offrissero condizioni di vita idonee agli animali i quali vanno
apprezzati e presi d'esempio.
Tristemente oltre a pennuti affetti da
stereotipie da stress, vi sono anche soggetti metti in gabbie davvero
piccole, tipo cinque cocoriti in una gabbia 20cm x 20cm x 30cm,
alquanto piccola.
In uscita dall'esposizione abbiamo
cercato di segnalare le situazioni limite ed interloquire con le
forze dell'ordine presenti, Carabinieri, ma oltre alla preoccupazione
da loro esposta in merito alla possibile non conformità della
detenzione di certi animali la risposta chiara da loro data è che
“non sono l'organo preposto al controllo” aggiungo io,
giustamente.
Ci consigliano allora di rivolgerci agli organizzatori,
presto fatto.
Gli organizzatori che troviamo alla cassa dove si
acquista il titolo d'ingresso ascoltano le nostre perplessità e alla
domanda se fossero state invitate le forze della Guardia Forestale
dello Stato a tutelare le condizioni degli animali, la risposta
esemplare è stata la seguente: “se venissero probabilmente
farebbero obbiezioni ed osservazioni con ogni espositore, quindi
credo sia meglio non aver richiesto la loro presenza. Altrimenti,
probabilmente, la fiera avrebbe chiuso ancora prima di aprire.”
La loro risposta ci ha lasciato
decisamente sbigottiti. Denota un totale disinteresse per le
condizioni degli animali.
Tristemente la mia giornata si è
conclusa, ma punto positivo è l'aver salvato un pullo da una gabbia
sovra affollata, pagandolo in contanti all'allevatore che NON ha
rilasciato scontrino.
Spiumino, sano e salvo in una nuova casa accogliente. |
Personalmente ritengo che eventi
fieristici che riguardano animali dovrebbero essere organizzati con
più attenzione e tenendo presente che gli animali hanno anche loro dei diritti e
devono poter godere di un certo “benessere” anche per le
esposizioni.
È come organizzare una gara automobilistica senza
commissari o senza unità di pronto intervento, come si dice: “non
s'ha da fare”.
Grazie per l'attenzione!
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